Vendemmia 2010


Resa uva per ettaro: 65 Q.
Viti allevate a cordone speronato.
Il vigneto è esposto a Sud e Sud-Ovest.
Terreno di medio impasto argilloso tendente al calcareo.
Vino rosso, di una ristretta area della provincia di Ascoli Piceno, ottenuto dalla vinificazione di uve rosse: Montepulciano 65%, Sangiovese 35%.
Prende la denominazione di "superiore" dopo un anno di maturazione.
Le uve sono state vendemmiate a mano separatamente secondo la maturazione: il Sangiovese il 17 settembre 2010 e il Montepulciano l’8 e il 9 ottobre 2010. Hanno fermentato spontaneamente per circa 10 giorni ad una temperatura di 28°. Dopo la fermentazione tumultuosa è seguito un periodo di macerazione sulle bucce di 7 giorni. Alla svinatura sono seguiti due travasi di sfecciatura. Il vino è maturato per dodici mesi in botti di rovere di 30 e 15 hl. Prima dell'imbottigliamento, aprile 2012, il vino è stato filtrato a 3 micron.
Bottiglie prodotte: 10.600
Colore rosso rubino intenso, compatto. Naso piuttosto lento e graduale, si propone in maniera discreta con sfumature vegetali prima di lasciare spazio a note fruttate di mirtilli e a profumi dolci di mandorla e amaretto. In bocca ha un ingresso secco e fresco che gli dà lo slancio per uno sviluppo gustativo agile ed energico, molto fluido con una bella continuità olfattiva sulle note fruttate e di liquirizia; nel finale emergono puntuali e precisi i tannini ad allungare la dinamica del sapore e a regalare una gustosa nota amaricante.
È il vino del territorio per eccellenza, ideale compagno per un piatto di pappardelle al sugo di cinghiale.

Analisi
Acidità totale 5,20 g/l
Acidità volatile 0,74 g/l
Anidride solforosa totale  0,042 g/l
Alcool 13,84 % vol.
Zucchero 0,10 g/l
Estratto secco 29,7 g/l

L'etichetta di Carlo Marchetti, rappresenta il "Bove finto" e il Palazzo Comunale di Offida.

I vitigni






Montepulciano: L'origine di questo vitigno a bacca nera è sempre stata incerta; spesso lo si è confuso con il Sangiovese, probabilmente a causa dell'esistenza del comune toscano di Montepulciano. Anche gli studiosi, come il Molon (1906), lo classificavano tra i Sangioveti. Oggi è certo che i due vitigni non hanno nulla in comune. Viene coltivato prevalentemente in Abruzzo, Marche e nelle altre regioni del centro-sud adriatico. Ha molti sinonimi, fra cui Montepulciano d'Abruzzo, uva abruzzese, Primaticcio, Cordisco ecc. Oggi, grazie al lavoro accurato di alcuni produttori ed enologi, il Montepuciano è uscito alla ribalta come uno dei vitigni rossi di più elevata qualità. Il Montepulciano predilige ambienti caldo-asciutti ed esposizioni soleggiate per garantire una buona e regolare maturazione dell'uva. Vinificato, in purezza, garantisce vini di comprovata qualità, adatti all'invecchiamento, mentre migliora gli uvaggi con altri vitigni, consentendo di ottenere profumi che ricordano il gusto "bordolese.

Sangiovese: è uno dei vitigni italiani più antichi ("sangue di Giove"), per alcuni era già noto agli Etruschi. E' senz'altro l'uva a bacca rossa più diffusa in Italia, soprattutto in Toscana, Umbria, Emilia Romagna. Vi sono molte tipologie di Sangiovese, ma vengono comunque divise in due categorie: Sangiovese Grosso, il più pregiato, del quale viene coltivata una quantità limitata, quasi totalmente nella zona di Montalcino (SI), dove viene chiamato Brunello e nella zona di Montepulciano (SI), dove prende il nome di Prugnolo Gentile; Sangiovese Piccolo, il più comune, che prende vari sinonimi, a seconda delle zone, fra cui Morellino presso Scansano. Fornisce vini di color rosso rubino intenso, tannico, di buon corpo, armonici e con gradevole retrogusto amarognolo: si presenta di aroma fruttato da giovane, ma, invecchiato, sprigiona profumi, affinandosi notevolmente. Impiegato in uvaggi con vitigni "miglioratori", guadagna in colore, armonicità ed aromaticità.